Quanta attenzione presti al tuo aspetto fisico e quanta ai tuoi pensieri e alle tue emozioni al riguardo?
Quotidianamente sei “bombardato” da immagini che ti propongono canoni di bellezza fatti di pose statuarie e corpi perfetti, andando a determinare, in modo netto, ciò che per la società, e probabilmente anche per te, è ok e ciò che non lo è.
La conseguenza è che nella tua mente si creano falsi modelli di riferimento, cioè ideali di perfezione che abbassano la tua autostima, ti fanno sentire a disagio e bloccano ogni possibile tentativo di miglioramento.
Tra la tua mente e il tuo corpo, infatti, esiste un legame ed è anche molto forte al punto che ciò che la tua mente pensa, crede e percepisce del tuo corpo si ripercuote su di esso, positivamente o negativamente.
Per riappropriarci del giusto senso da dare alla nostra fisicità, occorre andare controcorrente e riafferrare il corretto significato sottostante la natura stessa dell’essere umano. L’idea è che nel concetto irrealistico di “fisico bestiale” è insita un’esasperazione della componente corporea, la quale, oltre a rappresentare di per sé un estremismo malsano, è anche una dimensione poco veritiera di un stato di benessere naturale che, in modo omeostatico, coinvolge a 360° tutti i nostri aspetti, esterni ed interni, fisici e psicologici.
Mi riferisco ad un’unità mente-corpo in cui pensieri ed emozioni hanno un ruolo importante e che, se correttamente riconosciuti e gestiti, influenzano attivamente, rinforzano e potenziano la nostra salute fisica.
Lontani quindi dagli inganni e dai falsi miti dei mass media, il nostro corpo e la nostra mente ci parlano un linguaggio autentico che va riconosciuto ed ascoltato, legato ad un personale equilibrio psico-fisico che vale per noi e solo per noi e che nulla ha che vedere con l’idea di perfezione.
Per un approfondimento sul tema: Goleman (1994)., Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici”, Rizzoli, Milano.